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Cosa significa fare buon sesso?

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Cosa significa fare buon sesso?

Partiamo dal significato che può avere fare sesso. Argomento complesso. Banale solo all’apparenza, o adottando una lettura stereotipata. Vediamo un po’ di possibili risposte.

  • Fare l’amore con il/la mi* partner
  • Avere un rapporto sessuale completo
  • Avere un rapporto senza che vi sia necessariamente penetrazione
  • Autoerotismo
  • Attività sessuale con un’altra persona online
  • Attività sessuale con più persone

….basta allargare lo sguardo e le possibilità sono molteplici. Possiamo avere un rapporto sessuale dentro e fuori da una relazione significativa, in certi casi anche in più relazioni significative. Con una o più persone, uomini, donne, persone che non si riconoscono né nell’uno né nell’altra, da sol*, e via dicendo.

Che cosa si fa nel sesso? Per alcuni un rapporto sessuale deve includere necessariamente la penetrazione, per altri sono più gratificanti altri aspetti come ad esempio il sesso orale, c’è chi usa sex toys, chi usa pratiche particolari che prevedono riti, giochi o complesse procedure.

Che cosa è giusto fare? Molti se lo chiedono. La versione più diffusa ed accettata di questa domanda è: qual e’ il modo sano di vivere la sessualità? Perché va da sé, c’è un modo che va bene ed altri che no. Ne siamo (quasi) tutti convinti, nel chiederci come migliorare la nostra vita sessuale.

Il problema in questo caso, come in molti altri casi analoghi, è individuare qualcosa che sia giusto per tutti. In genere alla domanda “Qual’è la cosa giusta?”, la risposta che io do è “Giusta per chi?”; ciò vale a maggior ragione per il sesso. Siamo abituati ad applicare un modello causale, medico in un certo senso, per cui è chiaro per tutti ciò che è sano e ciò che non lo è. La sessualità però non si può paragonare all’assumere una vitamina che manca; piuttosto, puòparagonasi al fare una dieta bilanciata: un nutrizionista ci spiegherebbe molto bene perché la dieta può variare in base a tanti fattori da persona a persona. Perché un comportamento possa farci bene, deve rispondere ai nostri bisogni. Può sembrare scontato, ma l’unico punto fermo in tal senso è l’utilizzo di metodi protettivi, sia per evitare infezioni sessualmente trasmissibili sia per evitare gravidanze indesiderate.

A quali bisogni risponde la sessualità? Sono diversi, e non solo per categoria (ormonale, riproduttiva, relazionale, psicologica). Sono diversi perché:

  1. Di base, ogni persona ha un diverso equilibrio quanto ad impulsi sessuali. Il bisogno di fare sesso dunque varia tantissimo non solo in base al genere, ma anche in base alla singola persona, in conseguenza ad un complesso intreccio di variabili, biologiche e non.
  2. Alcune persone vivono molto profondamente l’aspetto riproduttivo della sessualità, altre non lo vivono affatto e non ne sono interessate.
  3. Alcune persone amano fare sesso a prescindere dal legame con il/la partner, altre invece vivono la sessualità come qualcosa di fortemente legato alla relazione nella quale avviene. Chiaramente molte persone apprezzano entrambi gli aspetti, esplicando in essi bisogni in parte diversi. Nel sesso può esserci il mettersi a nudo con un* perfett* sconosciut*, come il realizzarsi di una complicità profonda ed intima. Ad altri piace la giocosità, che può entrare a vari livelli.
  4. A volte nel sesso mettiamo in atto un bisogno particolare, funzionale al nostro equilibrio e a procurarci un benessere difficilmente realizzabile altrimenti. Può trovarvi luogo, ad esempio, il bisogno di qualcuno che si prenda cura di noi nel momento in cui siamo più vulnerabili, o il bisogno di controllare e padroneggiare i propri impulsi.
  5. Nel vivere la sessualità influiscono in modo importante fattori sociali e culturali, per i quali ciò che in un determinato contesto è del tutto normale, in altri è addirittura illegale (un esempio è la poligamia, modello relazionale prevalente nel mondo; o, parlando di identità sessuale, pensiamo alle persone transgender, che in alcune culture sono riconosciute ed accettate, in altre incontrano ostilità e pregiudizio, in altre ancora rischiano di essere incarcerate).

La sessualità viene in effetti considerata un fenomeno biopsicosociale. Ecco che una lettura semplificata di ‘come si fa’ il sesso è ovviamente impossibile. Inoltre, per molte persone c’è anche la domanda ‘Cosa faccio nel sesso?’ Non è sempre semplice capire cosa si desidera, ed alle volte, quando lo si capisce, ci si chiede se sia giusto, o se sia ‘sano’. 

È dunque, cosa è sano nella sessualità?

È sano ciò che desideriamo ed è consensuale. Una buona regola è il non avere regole (fatta eccezione per quelle regole volte a tutelare la salute); il punto fondamentale è il consenso. Posso spaziare assieme al/la/ai mi* partner, purché ciò che facciamo sia esplicitamente oggetto di consenso.

Nella sessualità può accadere inoltre di dare per scontato cosa l’altro vuole, o cosa gli piace; può contribuire la difficoltà ad affrontare l’argomento, ed ancor più la convinzione che quando tra due persone funziona, il buon sesso viene ‘da solo’, magicamente, proprio grazie all’intesa che si è creata. La realtà è molto diversa, e la comunicazione tra i partner è fondamentale; ci permette di dirci cosa desideriamo, cosa ci piace, e di stabilire un terreno comune, basato proprio sul consenso.

Un piccolo riassunto:

  • E’ importante proteggersi, per evitare infezioni sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate.
  • Fondamentale è il consenso tra i partner.
  • Comunicare cosa e come ci piace, ci permette di arrivare alla soddisfazione reciproca.
  • Non esistono regole, se non quelle sopracitate, su cosa si possa fare e cosa no: si fa ciò che piace.

Buon divertimento!


Dott.ssa Valentina Cozzutto
Psicologa Psicoterapeuta a Monza (MB)


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