Blog
Stare con te, o stare senza di te: è un problema che ci si pone prestissimo. Un bambino cresce via via che acquisisce distanza dalla madre, ma farlo non è così semplice. Il solo accorgersi di essere una persona a se stante è cosa complessa, che richiede molto tempo; se il tempo manca, il bambino prova angoscia.
Angosciante, però, può essere anche vivere con la presenza costante di qualcuno che ci protegge, quando abbiamo l’età per cavarcela da soli.
Stare in relazione con qualcuno, qualunque sia il tipo di relazione, richiede un delicato assestamento di equilibri. Una volta trovato quest’equilibrio, possiamo rilassarci, per un po’. Non troppo a lungo, tuttavia. Perché gli esseri umani cambiano, e gli equilibri vanno ridefiniti.
Usualmente la parola ‘relazione’ ci fa pensare ad un rapporto sentimentale o passionale, che ci coinvolge in modo forte, o meno; un motore potente per l’immaginazione e l’arte, come pure per il proseguimento della specie umana. Pensiamo però alle altre relazioni che influiscono in modo più sordo ma altrettanto potente sul nostro stato d’animo, sulla nostra serenità (o mancanza di): ovviamente le relazioni genitore-figlio, ma a quelle voglio dedicare una pagina a parte; le relazioni d’amicizia; quelle con colleghi di lavoro che nella nostra testa dovrebbero importare poco, ma vedendocisi ogni giorno finiscono per importare tantissimo; la relazione con un insegnante.
Prendiamo tre categorie particolarmente rilevanti.
Che sfocino in un rapporto di lunga durata o meno, sono uno dei temi principali nella nostra vita. Trovare un compagno o una compagna, o la paura di trovarlo; la paura di perderlo o di esserne sopraffatti; la difficoltà di sceglierne uno o averne tanti….
All’interno di un rapporto d’amore succedono cose che sembrano piccole e possono diventare enormi. Alla fin fine, anche quando ho trovato il compagno che cerco, stabilire un limite tra quanto sentirmi unito al mio compagno e quanto mantenere uno spazio di libertà ed autonomia è complesso e va a toccare aspetti di me che spesso non sapevo di avere.
Solo per toccare due o tre punti salienti, ecco.
I rapporti d’amicizia sono incredibili nel loro potere di pervaderci di benessere, di sollevare un umor più che nero. Possono essere anche fonte di grande sofferenza quando insorgono incomprensioni, o si interrompono. Enorme sofferenza.
Possono salvarti la giornata o rovinartela. Avere rapporti sgradevoli sul lavoro può portare a seri disturbi psicologici, soprattutto quando coinvolgono persone a noi superiori in organigramma. Il mobbing è un fenomeno grave ed incisivo sulla salute psicologica di chi lo subisce, come ben sa chi l’ha provato.
Che ci crediate o meno, la nostra capacità di stare in relazione è uno dei motivi più frequenti per richiedere una psicoterapia. Spesso non ce ne prendiamo cura finché non sentiamo che qualcosa non funziona, quando, in effetti, la qualità delle nostre relazioni potrebbe, e dovrebbe, ben essere inserita tra le priorità nella nostra quotidianità.
Dott.ssa Valentina Cozzutto
Psicologa Psicoterapeuta a Monza (MB)