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Una coppia sposata o comunque convivente da molti anni, per essere una coppia felice, certamente si distingue per una buona comunicazione, una totale comprensione reciproca, e la completa accettazione dell’altro. E’ cosa che tutti noi diamo per ovvia. Ma è vera?
Fantastico, davvero. Nel senso che una coppia così è probabilmente fantastica, e realisticamente improbabile.
Gli aspetti non verbali vengono ad essere molto più rilevanti, e guarda caso non sono qualcosa su cui possiamo ‘lavorare’, sono invece un immediato riflesso del nostro livello di intimità. Il tono con cui scambiamo anche poche parole, i messaggi corporei, il modo in cui stiamo vicini, sono davvero espressivi di quanto stiamo bene insieme. Va anche osservato, che a seconda del nostro percorso di coppia, e della nostra capacità di vivere assieme nel reciproco rispetto, forse non saremo troppo turbati quando il/la nostr* partner torna a casa di pessimo umore, e sapremo come e quando avvicinarci, in altre parole avremo imparato a rispettare il suo stato d’animo senza interpretarlo come ‘Non vuoi stare/parlare con me’, o ‘Preferiresti essere altrove’, o ‘Non sono un* buon* compagn*’. Un silenzio permeato da serenità alle volte è un’ottima comunicazione.
Comprendiamo molto del/la nostr* compagn*, l* conosciamo bene, sappiamo molto spesso cosa aspettarci e cosa no. Alle volte, tuttavia, ci sorprendiamo. Ecco un aspetto, un pensiero, un’emozione, un atteggiamento che non avremmo sospettato! Da dove arriva? Il/la nostr* compagn* è cambiat*?
Beh, ci auguriamo che tutti cambino, nel corso della loro vita, soprattutto in coppia, per due motivi: il primo è che l’essere umano è portato ad evolversi, a crescere insomma, fino all’ultimo dei suoi giorni; il secondo è che l’evoluzione in coppia, il cambiamento che affrontiamo l’uno accanto all’altro, apre sì nuove zone d’ombra, ma anche ‘nuove avventure’ . Nell’altro c’è sempre qualcosa da scoprire, c’è e ci deve essere sempre una parte misteriosa, dentro alla quale noi non possiamo e non dobbiamo entrare. Ognuno ha una parte di sé che gli appartiene, che è solo sua, che misteriosa per gli altri. Sapere tutto dell’altro, assomiglia più al controllo che all’amore.
Che dire….anche no. Perché dovremmo? Possiamo davvero aspirare ad incontrare qualcuno di cui amiamo tutto? Questo presupporrebbe una dote di compiacenza davvero poco salutare, lasciatemelo dire. Qualcosa non ci piacerà, alle volte, mentre altre volte ci farà proprio arrabbiare. Litigheremo. Ci calmeremo. Forse ci sentiremo un po’ sciocchi per aver litigato su qualcosa che non è poi così importante. Forse rifletteremo che abbiamo punti di vista e necessità differenti, alle volte, e che accettarle vuol dire ‘Ok, questa cosa di te non mi piace molto, ma tu sei la persona con cui ho scelto di crescere, ed anche questo in qualche modo mi aiuta a farlo’. La realtà nuda e cruda è che solo una nostra copia carbone non ci infastidirebbe mai (a dire il vero, neanche di questo sono così sicura).
Di persona, risponderei: che funziona bene per chi….? Per te? Per me?…. Di certo c’è che, anche nella vita di coppia (fortunatamente) la perfezione non esiste, e nemmeno la certezza. Esistono la volontà di ascoltare anche senza capire tutto, di scoprire, e la fiducia in sé, nell’altr*, e nelle congiunte capacità di crescere assieme. Tutto il resto è….una scoperta.
Buon viaggio.
Dott.ssa Valentina Cozzutto
Psicologa Psicoterapeuta a Monza (MB)